Negli ultimi anni, il mondo della nautica ha visto notevoli cambiamenti dovuti allo sviluppo della tecnologia dei motori endotermici. Facciamo quindi luce su tutto quello che bisogna sapere a proposito del motore della barca.

La scelta del giusto motore dipende spesso dal tipo di barca che si vuole acquistare. La tendenza, per le barche nuove, è quella di offrire soluzioni di motorizzazione adeguate a garantire la spinta giusta, buoni consumi e elevate prestazioni. Quando invece la scelta ricade solo sul motore, è bene conoscere le basi e farsi sempre consigliare da professionisti.

Quali sono i vari tipi di motorizzazione?

Possiamo rispondere a questa domanda dividendoli in tre grandi categorie:

  • entrobordo (EB),
  • entrofuoribordo (EFB)
  • fuoribordo (FB).

Il motore entrobordo

Lo troviamo posizionato all’interno della barca e collegato a una linea di trasmissione con, all’esterno, solo asse con l’elica. Invertitore e unità termica si trovano anch’essi all’interno del medesimo ambiente e possono essere più o meno a centro barca (linea d’asse diretta) o appoppati (linea d’asse spezzata).

Vantaggio:

  • la linea d’asse, che deve essere adeguatamente dimensionata, è in grado di sostenere potenze molto elevate.

Svantaggi:

  • grandi volumi occupati a centro barca dalla sala macchine;
  • efficienza di propulsione che risente di una linea d’asse spesso lunga, pesante e inclinata.

Il motore entrobordo classico può essere benzina, diesel, ibrida o elettrica.

Il motore entrofuoribordo

Questo tipo di motorizzazione ha il motore interno allo scafo e l’attacco della trasmissione è posizionato sullo specchio di poppa. Per questo tipo di motore, possiamo avere il piede del poppiero con una o più eliche. Infatti, esistono versioni con doppia elica controrotante.

Vantaggi:

  • posizione e dimensione della sala macchine;
  • assenza di organi di manovra come ad esempio i timoni;
  • aumento di efficienza di manovra.

Gli entrofuoribordo sono da tenersi a mente nella scelta di barche di media dimensione, fino a 12mt. Anche in questo caso le motorizzazioni accoppiate a questo tipo di spinta possono essere diesel o benzina.

Il motore fuoribordo

Fino a qualche anno fa, se aumentava la lunghezza della barca, la scelta del motore ricadeva al 90% sul modello entrofuoribordo: oggi le cose sono cambiate!

Il motore fuoribordo è sicuramente diventato il modello più diffuso e presente anche su importanti barche. Fatta eccezione per quelli che superano addirittura 550 HP, questo tipo di motorizzazione riesce, oggi, a raggiungere alte prestazioni e potenze di 450 HP o 425 HP.

Vantaggi:

  • esterni all’imbarcazione;
  • quattro tempi benzina;
  • consumi limitati;
  • reattivi nell’erogare potenza;
  • manutenzione più semplice e meno costosa;
  • affidabilità.

Il motore ibrido o elettrico

Le motorizzazioni ibride ed elettriche sono un tema spinoso anche per la nautica.

Con ibrido si intende un sistema dotato di motore elettrico ma accoppiato o alimentato da un motore endotermico cioè un generatore che lavora a tampone per la ricarica delle batterie o come spinta aggiuntiva e/o alternativa.

Elettrico è, invece, un sistema basato unicamente sulla presenza di un motore elettrico alimentato da batteri che hanno limitata capacità e necessità di supporto di sistemi di ricarica.

La ricerca sta facendo passi molto importanti sulle batterie, che sono sempre più capaci di immagazzinare energia, così come sui sistemi di ricarica veloce a terra. Al Salone di Genova del 2019 abbiamo potuto assistere ad alcuni esempi di pregio ma ancora, questo tipo di motorizzazione, resta un argomento complicato.

Queste sono le grandi categorie di motorizzazione che troviamo nel mondo della nautica. È, però, sempre necessario affidarsi a professionisti così da non commettere errori banali che non ci farebbero godere a pieno le potenzialità dell’imbarcazione che vorremmo acquistare.

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